Lampedusa si prepara a vivere tre giornate di grande fermento culturale con la rassegna “L’isola, i giovani e il futuro”
, in programma dal 25 al 27 settembre. Un’iniziativa pensata per dare visibilità al territorio e alle nuove generazioni di artisti locali, con incontri, dibattiti ed esperienze legate al mondo della musica e della cultura. Ma l’appuntamento che spicca nel cartellone è senza dubbio il concerto di Claudio Baglioni, previsto per il 27 settembre allo Stadio comunale.
Il cantautore romano porterà sull’isola l’anteprima del suo “Grand Tour”, un viaggio musicale pensato per celebrare i 40 anni della celebre canzone “La vita è adesso”. Un’occasione che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto rappresentare un motivo di orgoglio e di festa per Lampedusa, spesso al centro delle cronache per questioni ben diverse. Ma dietro l’attesa esibizione si è accesa una polemica che rischia di oscurare l’evento.
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Il nodo della discordia riguarda i costi: l’organizzazione del concerto, affidata alla società Friends and Partners, ammonta a circa 800mila euro, a cui si aggiungono altri 100mila euro destinati alla riqualificazione delle aree esterne al campo sportivo. In totale, dunque, quasi un milione di euro provenienti da fondi pubblici. A finanziare la manifestazione, infatti, sono il ministero dell’Interno, il ministero del Turismo, il Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio e l’assessorato regionale al Turismo.

Se è vero che il Comune è titolato a decidere come impiegare questi fondi, non tutti condividono la scelta di destinarli a un unico grande concerto. A sollevare dubbi è stata Caterina Greco, già direttrice del museo Salinas di Palermo, che in un intervento sul blog di Italia Viva ha commentato: “Il Comune può spendere questi soldi come vuole e io non ho nulla in contrario al concerto di Baglioni a Lampedusa, ma credo che sarebbe meglio investire una cifra così importante pensando agli interessi più urgenti della comunità”.

Le sue parole hanno acceso il dibattito, già alimentato dalla modalità con cui si è arrivati all’accordo: l’affidamento è stato infatti negoziato senza gara pubblica, scelta che ha suscitato ulteriori perplessità e critiche. In un territorio che deve fare i conti quotidianamente con carenze infrastrutturali e sociali, la decisione di destinare risorse così ingenti a un evento musicale divide profondamente.
Così, mentre cresce l’attesa per l’arrivo di Baglioni e il pubblico si prepara a cantare insieme a lui, a Lampedusa resta sul tavolo un interrogativo non da poco: quanto vale un grande spettacolo quando la comunità reclama investimenti in ben altre priorità? La festa è pronta, ma la polemica sembra destinata a durare ancora a lungo.