Iron Maiden: rivelata la causa della morte di Paul Di’Anno

A poche settimane dalla scomparsa del grande Paul Di’Anno, il primo cantante degli Iron Maiden, gli amici e la famiglia del rocker inglese hanno rivelato le cause della sua morte attraverso un comunicato ufficiale.

Paul si è spento lo scorso 21 ottobre nella sua casa a Salisbury, nella contea del Wiltshire.

La lettera è stata pubblicata sulla pagina fan Facebook del cantante, seguita da una foto che ritrae un gruppo di suoi amici durante una serata in suo ricordo:

Cari fan e amici, abbiamo ricevuto il permesso dalla famiglia di Paul di riportarvi la notizia con la causa della morte di Paul, dopo che sono stati ricevuti i risultati ufficiali dell’autopsia.

Le sue sorelle Cheryl e Michelle hanno confermato quanto segue: ‘Fondamentalmente ha avuto una lacerazione nella sacca attorno al cuore, che si è riempito del sangue proveniente dall’arteria principale dell’aorta e questo ne ha causato l’arresto’.

La morte di Paul è stata istantanea e, si spera, indolore. Possa riposare in pace“.

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Pochi giorni dopo la scomparsa del loro primo cantante gli Iron Maiden hanno reso omaggio sul palco a Paul Di’Anno. È successo a Saint Paul in Minnesota durante un concerto del tour Future Past World degli Iron Maiden che è arrivato in America dopo l’Australia e il Giappone. A celebrarlo è stato Bruce Dickinson, che ha preso il suo posto nella formazione heavy metal di Steve Harris nel 1981 portando una potenza vocale e una presenza scenica inarrivabili, e lanciando subito la band al successo con l’album The Number of the Beast, numero uno in classifica in Inghilterra. Prima di eseguire The Time Machine dall’ultimo album degli Iron Maiden, Senjutsu, Bruce Dickinson ha detto: «Paul Di’Anno era un cantante fantastico, ed è stato un devoto del rock’n’roll fino all’ultimo minuto della sua vita».

Poi si è rivolto al pubblico dicendo: «Chiudete gli occhi e rimanete in silenzio per un momento. Non importa se credete in Dio oppure no, credete in quello che volete ma dite con me: grazie per aver fatto quello che hai fatto. Paul Di’Anno, questo è un messaggio per te, ovunque tu sia in cielo o sottoterra». Nato nel 1958 in Inghilterra, Paul Di’Anno ha conosciuto Steve Harris grazie a Doug Samson, primo batterista degli Iron Maiden e ha stretto subito una grande amicizia con lui basata sulla passione per il rock, la vita di strada e la squadra di calcio del West Ham simbolo della working class londinese. Steve Harris è un fenomeno del basso che sta creando con gli Iron Maiden un suono unico che mette insieme energia punk, virtuosismo progressive e potenza hard rock, destinato a influenzare generazioni di band ed evoluzioni dell’heavy metal. Paul Di’Anno è la voce del primo album Iron Maiden del 1980 che mostra tutto l’immaginario della band (compreso il mostro Eddie sulla copertina) e del secondo Killers del 1981, un monumento metal con riferimenti letterari ad Edgar Allan Poe, cavalcate strumentali e la chitarra di Adrian Smith appena entrato nella band.

Gli Iron Maiden partono subito per il Killer World Tour con cui suonano per la prima volta in America, in Giappone e in tutta Europa, compresa una storica data a Belgrado in Yugoslavia. Dopo una data a Copenhagen del 10 settembre 1981 Steve Harris decide di rinunciare a Paul Di’Anno, che non è in grado di sostenere i ritmi del tour, e un mese dopo per le cinque date in Italia a Bologna, Roma, Firenze, Padova e Milano, al centro del palco c’è già Bruce Dickinson. «Paul Di’Anno è stato un pioniere come frontman e cantante dal vivo e in studio durante le registrazioni dei nostri primi album» hanno scritto gli Iron Maiden sui loro social. Steve Harris ha raccontato di aver rivisto Paul Di’Anno nel backstage di un concerto a Zagabria in Croazia in cui lui si esibiva con la sua band (composta da musicisti norvegesi, l’ultima di una lunga serie di band che ha guidato (dai Battlezone ai Killers, dai Nomad ai Rockfellas che ha formato quando si è trasferito in Brasile) e di essere rimasto in contatto con lui fino all’ultimo per parlare di musica heavy metal e dell’amato West Ham.

La vita di Paul Di’Anno sarà raccontata in un documentario in uscita nel 2025, girato dal regista Wes Orshoski che ha già realizzato documentari sui Damned e su Lemmy dei Motorhead: «I fan degli Iron Maiden devono conoscere la vita di Paul Di’Anno» ha detto il regista parlando anche dei tanti problemi di salute che lo hanno afflitto negli ultimi dieci anni, costringendolo anche a esibirsi in sedia a rotelle, «Ha lottato molto, e forse ora ha trovato la pace».

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