L’influencer Giulia De Lellis ha deciso di rompere il silenzio e prendere posizione sull’esclusione del fidanzato Tony Effe dal concerto di Capodanno in programma al Circo Massimo il 31 dicembre.
Con una storia pubblicata su Instagram, Giulia ha difeso il rapper, riportando una citazione eloquente: “La musica, come tutta l’arte, si discute. Non si censura”.
Giulia De Lellis difende Tony Effe dopo l’esclusione dal concerto di Capodanno
A sostegno di questa posizione, la De Lellis ha ricondiviso un post sull’argomento aggiungendo un’altra citazione significativa: “E qualcosa non va, qualcosa manca in chi vuol far tacere uno che canta”. Le parole dell’influencer hanno generato un acceso dibattito sui social, dividendo il pubblico tra sostenitori della libertà artistica e difensori della scelta del Campidoglio.
Tony Effe escluso dal concerto: i motivi
Il caso di Tony Effe è esploso quando il Campidoglio ha accolto la richiesta di alcune consigliere municipali del PD, che avevano segnalato i testi delle sue canzoni come sessisti, misogini e violenti. L’artista, inizialmente incluso nella line-up del concerto di Capodanno al Circo Massimo, è stato invitato a rinunciare alla sua partecipazione con una motivazione chiara: “L’evento non deve essere un’occasione divisiva per la città”.
Le polemiche non si fermano qui. In una nota diffusa dal Codacons, si chiede che la stessa misura venga applicata anche al Festival di Sanremo 2025, dove il rapper è atteso come concorrente. Tuttavia, il direttore artistico e conduttore del Festival, Carlo Conti, ha scelto di non commentare, limitandosi a un laconico “no comment”.
Le reazioni e il dibattito
Le dichiarazioni di Giulia De Lellis hanno acceso ulteriormente il dibattito, evidenziando la spaccatura tra chi sostiene la libertà di espressione artistica e chi invece ritiene che i messaggi veicolati da alcune canzoni siano incompatibili con un contesto istituzionale come il concerto di Capodanno.
Molti fan di Tony Effe hanno espresso solidarietà sui social, mentre altri hanno sottolineato l’importanza di promuovere contenuti rispettosi verso tutti. Nel frattempo, il Campidoglio difende la sua scelta, ribadendo la necessità di eventi inclusivi che rappresentino valori condivisi.