Un nuovo capitolo si è aperto nella complessa e travagliata vicenda che lega il principe Harry alla famiglia reale britannica. Le sue ultime dichiarazioni, rilasciate in un’intervista dalla California, sembrano un appello alla riconciliazione, ma si tingono ancora una volta di accuse e disillusioni.
Sullo sfondo, la malattia del re Carlo, sottoposto a regolari terapie contro un cancro di cui non è stata resa nota la natura, sembra aver offerto un’occasione per superare le fratture del passato. Tuttavia, il secondogenito di Diana e Carlo ha ribadito i suoi dubbi sulla possibilità di un rientro in patria: “Non riesco a immaginare un modo per poter riportare mia moglie e i miei figli nel Regno Unito a questo punto”, ha dichiarato, lasciando intendere che i rapporti con Buckingham Palace restano segnati da profonde incomprensioni.
Le sue parole arrivano a pochi giorni dalla sentenza definitiva sull’annosa questione della scorta negata. Il giudice Geoffrey Vos ha confermato la linea dell’Home Office, giudicando “logica” e “legalmente fondata” la decisione del governo britannico di non garantire al duca di Sussex la protezione di polizia a tempo pieno. Una decisione presa dopo il suo addio ai doveri reali e il trasferimento negli Stati Uniti insieme alla moglie Meghan Markle. Nonostante gli avvocati di Harry avessero presentato quello che il tribunale ha definito un dossier “forte e toccante”, con argomentazioni legate alla sicurezza e a un presunto trattamento discriminatorio rispetto ad altri reali, il tribunale ha confermato il verdetto.
Leggi anche: “Papà ha detto di avere…”. La figlia del super vip spiazza il mondo intero: l’inaspettato annuncio

Harry ha ricordato apertamente le tensioni mai risolte con alcuni membri della Royal Family, in particolare con il fratello William, da tempo in rotta con lui. Ha citato anche le reazioni durissime ricevute per la pubblicazione della sua autobiografia ‘Spare’, che ha fatto scalpore a livello mondiale: “Alcuni non mi perdoneranno mai per aver scritto un libro”, ha ammesso. Eppure, il principe rivendica di aver compiuto un passo verso la pace: “Ho perdonato”, ha detto, aggiungendo però una nota amara: “Se non vogliono riconciliarsi dipenderà interamente da loro”.


Ma ora, Harry ha espresso la volontà di ricucire i rapporti familiari, in particolare col padre re Carlo III: “Non so quanto gli resti da vivere, mio padre non mi parla più per questo”, ha detto il duca di Sussex, riferendosi proprio all’ostacolo rappresentato dall’azione legale da lui avviata contro l’Home Office per ottenere la tutela di polizia nel Regno. Harry ha quindi affermato che “non ha senso continuare a litigare, la vita è preziosa”.

Il giudice ha riconosciuto che il trattamento riservato ad Harry sia stato in effetti “inedito”, poiché il suo status di membro della famiglia reale è stato rivisto da un organismo dell’Home Office in modo del tutto nuovo, relegandolo a un livello di protezione inferiore. Tuttavia, il ministero ha assicurato che, in caso di visite del duca nel Regno Unito, verranno effettuate valutazioni specifiche per garantire la sua incolumità e quella della sua famiglia, inclusi i figli Archie e Lilibet.

Alla luce di questa sentenza, si chiude per ora la battaglia legale del principe Harry per riottenere una protezione completa nel Regno Unito. Le precedenti decisioni dell’Alta Corte e dei tribunali amministrativi sono state confermate, con la conseguente imposizione al duca del pagamento delle spese legali. Una conclusione amara per il principe, che aveva partecipato personalmente alle udienze d’appello lo scorso aprile e che, al termine del processo, ha mostrato una reazione visibilmente commossa e pessimista, come confermato dalle sue parole ai microfoni della Bbc. Un epilogo che conferma quanto la frattura con la famiglia reale, lontana dall’essere ricomposta, resti profondamente dolorosa e tutt’altro che risolta.