Amadeus ha voluto affidare a un gesto semplice, ma intenso, il suo ultimo saluto. Due storie pubblicate su Instagram, accompagnate da parole sobrie ma cariche di significato: “Un abbraccio che non dimenticherò”. Poi una seconda foto, insieme al compagno di lei: “Coppia meravigliosa”.
Una dedica che ha commosso il web e riacceso i ricordi legati a una giovane donna dal sorriso radioso e dalla storia indimenticabile.La sua battaglia era cominciata tempo prima, quando aveva scoperto di avere un tumore all’utero. Una notizia che avrebbe travolto chiunque, ma che lei aveva scelto di affrontare con coraggio e dignità.
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In un’intervista a Fanpage.it, spiegava quanto fosse stato importante per lei parlare pubblicamente della malattia: “Parlare del tumore è terapeutico”, raccontava. E aggiungeva con una dolce amarezza: “Anche se non potrò avere figli, ho un amore gigantesco”. Una frase che racchiudeva in sé la forza con cui cercava di trasformare il dolore in condivisione, il limite in dono per gli altri. Durante il trattamento oncologico, trascorreva ore intere in ospedale, attaccata alle flebo.

“Facevo 7-8 ore di infusione, ero la veterana del reparto”, diceva. In quelle lunghe giornate era diventata un punto di riferimento per tanti pazienti, ascoltando storie, offrendo sorrisi, facendo forza a chi si sentiva solo: “Molte persone piangono mentre fanno la chemioterapia, stanno male perché non hanno un supporto emotivo. Io invece volevo esserci per loro”. Era anche in quei momenti che guardava la televisione, cercando un po’ di leggerezza. Ed è lì che aveva scoperto un programma che sarebbe poi diventato parte della sua storia.

Il 22 aprile 2024, la giovane donna si era infatti presentata in prima serata con il marito Andrea. I due avevano portato in studio la loro complicità, la loro dolcezza, e un messaggio di speranza. Era un modo per dire: si può vivere anche dentro la malattia. Quel giorno riuscirono a vincere 20mila euro, ma il valore della loro presenza andava ben oltre la somma conquistata. A conquistare il pubblico fu la capacità di donare umanità, in un contesto dove spesso contano solo i numeri e i premi.

Il suo nome era Harley Zuriatti, aveva 29 anni e veniva dal Friuli. Si chiamava così perché il padre era appassionato di Harley-Davidson. Aveva scelto di vivere a fondo, di amare senza riserve, di raccontarsi senza filtri. A dare la notizia della sua scomparsa è stato il marito Andrea Fiorillo: “Harley ora non soffre più, è libera da qualsiasi malattia. Grazie a tutti. Vi avviserò appena ho aggiornamenti per l’ultimo saluto come merita”. E quelle poche parole, scritte da chi le è stato accanto fino alla fine, chiudono una storia breve ma intensa, che molti non dimenticheranno mai.