Va in onda in decine di paesi, dalle spiagge assolate dell’Australia ai resort caraibici delle edizioni americane, passando per i fiordi norvegesi e le coste della Romania. Temptation Island, il reality che mette alla prova le coppie tra falò di confronto e tentazioni sensuali,
è diventato un vero e proprio format globale. Ovunque venga trasmesso, lo schema si ripete: fidanzati e fidanzate che cedono (o resistono) al fascino di single agguerriti, litigi infuocati, pianti, gelosie e, sempre più spesso, veri e propri tradimenti filmati e mandati in onda senza alcuna censura. È successo anche nell’ultima edizione spagnola, dove la coppia formata da Anita e Manuel ha letteralmente rubato la scena, con immagini notturne nella stessa camera che hanno fatto discutere.
Eppure, c’è un paese che sembra volersi distinguere con fermezza dagli eccessi più pruriginosi: l’Italia. Nonostante il format sia lo stesso, la versione italiana prodotta da Fascino PGT segue un’impostazione molto più sobria e “castigata”, dove il dettaglio visivo lascia spesso spazio alla suggestione narrativa. Dietro questa scelta c’è Raffaella Mennoia, storica autrice del programma, che in una recente intervista al Corriere della Sera ha voluto mettere in chiaro una volta per tutte la filosofia alla base dell’edizione italiana: “Temptation Island Italia non è un programma sulle corna, ma sull’amore e sulla verità”. Secondo Mennoia, l’obiettivo non sarebbe quello di mostrare tradimenti per fare spettacolo, ma di raccontare il percorso emotivo delle coppie e testarne la solidità attraverso le tentazioni.
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Una posizione ribadita con forza, anche rispondendo a chi critica i numerosi tagli delle scene più spinte: “Il tradimento è una fragilità emozionale, non è necessario mettere in scena la rottura di un legame. Non puntiamo alla ricerca di una spettacolarizzazione voyeuristica. Ci sono situazioni che non mostriamo, ma chi vuole capire capisce: non serve il dettaglio”, ha spiegato Mennoia, aggiungendo che preferisce lasciare spazio all’immaginazione dello spettatore. Già lo scorso anno, dalle pagine di Repubblica, aveva sostenuto un’idea simile: “Abbiamo reso interessante il programma grazie al montaggio. Più di un bacio o una porta che si chiude, non mostriamo. Per noi funziona così”.

Questa distanza tra la versione italiana e quelle internazionali, però, non smette di far discutere. Da una parte c’è chi apprezza il garbo narrativo e la scelta di non puntare tutto sulla trasgressione, dall’altra chi accusa la produzione di eccessivo moralismo e di non dare al pubblico quello che ormai è diventato il cuore pulsante del format: il “peccato” in diretta, con tutto ciò che comporta. In fondo, le scene più forti non mancano mai nei teaser promozionali, ma poi vengono spesso ridotte a pochi frame ambigui, lasciando intendere più di quanto venga effettivamente mostrato.


Nel frattempo, resta il dubbio: il pubblico italiano è davvero così affezionato all’immaginazione? O preferirebbe anche lui, come accade altrove, una dose più generosa di “spettacolarizzazione voyeuristica”? I dati d’ascolto sembrano premiare comunque la formula attuale, ma la curiosità di vedere fin dove si potrebbe spingere Temptation Island resta fortissima. E in molti sarebbero pronti a non distogliere lo sguardo.

Nonostante tutto, la stessa Raffaella Mennoia non esclude un giorno di partecipare personalmente a Temptation Island, magari insieme al suo compagno Alessio Sakara, campione di arti marziali e volto noto della televisione: “Se lo farei con lui? Io di sicuro, anche perché ho parecchie cosette che vorrei capire, ha detto sorridendo, ma la verità è che non so se lui ci verrebbe”. Forse nemmeno in quel caso vedremmo molto più di una porta che si chiude, ma di certo l’idea attirerebbe milioni di spettatori.