Mentre la nuova edizione di Amici è ancora lontana dall’inizio, il nome del talent ideato da Maria De Filippi continua a far discutere anche fuori stagione. Negli anni, il programma ha saputo rinnovarsi e offrire una vetrina d’eccezione a ballerini, cantanti e anche volti noti del cinema e della televisione che,
seduti dietro al banco dei giudici, si sono messi in gioco in una veste diversa. Non tutti, però, hanno accolto con entusiasmo il coinvolgimento di professionisti del piccolo e grande schermo nel cast del talent: in molti casi, proprio chi proveniva da percorsi più “autoriali” si è trovato a dover difendere la propria scelta davanti a critiche e pregiudizi.
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Eppure, essere giudice ad Amici può rivelarsi un’esperienza tutt’altro che banale. È un ruolo che permette di confrontarsi con la nuova generazione di artisti, di osservare da vicino il talento grezzo trasformarsi in performance compiute, e di far parte di una macchina televisiva ormai rodata ma sempre capace di emozionare. In questo contesto, alcuni artisti hanno visto in Amici non un passo indietro, ma una sfida stimolante, in grado di arricchire il proprio bagaglio professionale.

Amici, cosa c’è dietro il rifiuto dell’attore
Lo sa bene Luca Argentero, che a distanza di vent’anni dalla sua prima apparizione televisiva continua a dividersi tra set cinematografici, serie di successo e progetti televisivi, dimostrando una versatilità ormai consolidata. In una recente intervista rilasciata a Il Giorno Magazine, l’attore ha ripercorso le tappe della sua carriera con orgoglio: “Un successo clamoroso. Cinquanta film, una grazia inaspettata e incredibile”, ha detto, sottolineando come la sua traiettoria non abbia mai conosciuto interruzioni. Eppure, nonostante un curriculum ricco e variegato, c’è un’etichetta che sembra inseguirlo ancora.

“Dopo 50 film mi chiedono ancora del Grande Fratello”, ha ammesso con un certo disincanto, rispondendo a chi gli ha chiesto se si senta finalmente libero dallo stigma del reality che lo lanciò nel 2003. “Non ho quella etichetta eppure una domanda viene sempre fuori invece di parlare dei 50 film fatti”, ha commentato, facendo notare come, a distanza di due decenni, molti sembrino ancora ancorati a quella prima apparizione. “Da allora c’è stato davvero di tutto, i miei progetti vanno da un’altra parte e il Grande Fratello dell’epoca non ha molto a che vedere con la trasmissione che c’è oggi”.

Nel dialogo con il quotidiano, l’attore ha poi ricordato anche altri momenti in cui si è trovato a dover difendere le proprie scelte: “Mi dicevano che per un attore presentare Le Iene o fare il giudice da Amici erano scelte troppo pop. Oppure che non potevo pensare a un cinepanettone dopo aver lavorato per Özpetek o Placido”, ha rivelato. Eppure, ogni tappa, ogni deviazione dal percorso “canonico” ha contribuito, secondo lui, a costruire una carriera sfaccettata, autentica, libera da schemi. Per Argentero, ciò che conta non è tanto la forma del progetto quanto il modo in cui lo si affronta. Il rispetto, la voglia di mettersi in discussione e l’apertura all’apprendimento sembrano essere le sue bussole. “Tutto ha composto una rotondità ai miei occhi”, ha detto, concludendo con una lezione che vale ben oltre il mondo dello spettacolo: essere sé stessi, senza farsi frenare dai giudizi degli altri, può essere il segreto del success