Quando le luci si sono accese sul palco del Meeting di Rimini, nessuno avrebbe mai immaginato di assistere a una scena così intensa. Un lungo applauso, un’emozione palpabile nell’aria e poi un gesto che ha lasciato tutti senza parole. Cosa è successo davvero alla premier italiana davanti a quella platea?
Il ritorno di Giorgia Meloni dopo la pausa estiva non è stato solo un appuntamento politico, ma un momento carico di tensione emotiva e attesa. Reduce da giorni trascorsi tra Grecia e Puglia, la leader si è ritrovata di fronte a un pubblico pronto a cogliere ogni sfumatura del suo discorso.
Un discorso che scuote l’Italia e l’Europa
Davanti a centinaia di persone, Meloni ha affrontato i temi caldi che infiammano il dibattito internazionale: dalla guerra in Ucraina alla crisi di Gaza, passando per le sfide economiche che preoccupano le famiglie italiane. E proprio mentre parlava del ruolo del nostro Paese sullo scacchiere mondiale, la commozione ha preso il sopravvento. Un momento umano, raro, che ha fatto il giro dei social in pochi minuti.
“La proposta italiana dell’articolo 5 per l’Ucraina è la principale proposta sul tavolo, ne siamo fieri”, ha dichiarato con orgoglio Meloni, rivendicando la posizione dell’Italia in Europa e nel mondo. Ma non è mancata una nota critica, rivolta direttamente alle istituzioni europee e condivisa da Mario Draghi: “L’Unione Europea sembra sempre più condannata all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere alle sfide di Cina e Stati Uniti”.
Sul tema della guerra in Medio Oriente, la premier non ha usato mezzi termini: “Non abbiamo esitato un minuto a sostenere il diritto all’autodifesa di Israele dopo l’orrore del 7 ottobre, ma non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che ha mietuto troppe vittime innocenti”. Un appello accorato al cessate il fuoco e al rispetto della proporzionalità, che ha colpito profondamente anche le comunità cristiane coinvolte nel conflitto.
Mentre il pubblico rimaneva sospeso tra applausi e silenzi, Meloni ha ribadito la richiesta alla liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, sottolineando quanto sia urgente ritrovare un equilibrio tra sicurezza e diritti umani.
La giornata al Meeting di Rimini non si è certo conclusa qui: nel pomeriggio è stato il turno di Matteo Salvini, atteso per affrontare il delicato tema delle infrastrutture. Ma il ricordo di quelle lacrime, così inaspettate, è destinato a restare nella memoria di chi era presente… e nei commenti infuocati dei social.