La vicenda che ha scosso Milano nelle ultime ore porta il nome di Solange Marchignoli, avvocata penalista di 47 anni, conosciuta al grande pubblico per aver difeso figure note come Alessia Pifferi e Nina Moric. Questa volta, però, la professionista non è salita agli onori della cronaca per il suo lavoro,
ma perché vittima di una lunga serie di violenze da parte dell’ex compagno, un imprenditore iraniano di 53 anni arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di maltrattamenti e lesioni e posto ai domiciliari.
Marchignoli ha deciso di esporsi pubblicamente, raccontando la sua storia in diretta televisiva durante la trasmissione “Dentro la notizia” condotta da Gianluigi Nuzzi su Canale 5. Con grande coraggio, davanti alle telecamere, ha pronunciato parole destinate a restare:
“Sono venuta a dire che quella donna sono io. Lo faccio perché sono un avvocato penalista che difende anche le donne vittime di violenze, sono un personaggio pubblico ma soprattutto sono una donna. Mi sono sentita in dovere di dimostrare che non bisogna avere paura e vergogna. Bisogna denunciare perché la giustizia esiste, la giustizia può proteggere”.

Donna picchiata, è l’avvocatessa Solange Marchigonoli
Il racconto dell’avvocata è un susseguirsi di episodi drammatici. Tutto sarebbe iniziato con un primo schiaffo, “dopo una discussione per futili motivi” all’Isola d’Elba. L’ex compagno era dipendente dalla droga e lei, convinta di poterlo salvare, lo aveva sostenuto contattando alcune delle migliori cliniche. “Pensavo che questo problema gigante potesse essere risolto. Volevo aiutarlo perché mi sono innamorata di lui e delle sue fragilità”, ha spiegato. Ma il sostegno si è trasformato in un incubo.

Marchignoli ha descritto come la violenza subita non fosse per lei il frutto di una volontà lucida, bensì di “un demone, qualcosa più forte di lui”. Per questo si era convinta che, eliminata quell’ombra, avrebbe potuto costruire un futuro insieme. Ma presto la situazione è degenerata, diventando, nelle sue parole, “fuori da ogni logica umana”. A luglio 2024, dopo l’ennesimo episodio, ha deciso di lasciarlo.
In tv ha raccontato l’isolamento imposto dall’uomo, che tentava di limitarne la libertà professionale e personale: “Invece di essere complice cercava di prevaricarmi, non voleva che andassi in tv, non voleva che facessi niente”. L’episodio più grave è avvenuto a Dubai, quando i due avevano provato a riavvicinarsi: “Eravamo in un appartamento, stavamo discutendo e io ho perso conoscenza. Ho solo alcuni flash, mi sono risvegliata in clinica che avevo la mascella con una frattura aperta, avevo i denti superiori in gola. Mi hanno operata. Lui mi ha detto che ero caduta e ho picchiato il viso sul tavolo”.


Tornata a Milano, nonostante le pressioni del compagno, Marchignoli si è recata in ospedale. Al San Paolo i medici le hanno diagnosticato una frattura grave e le hanno inserito dodici viti nella mascella. Un referto che ha confermato la brutalità delle violenze. Da lì è partita la denuncia che ha portato all’intervento della magistratura.
Oggi l’uomo si trova ai domiciliari in attesa di giudizio, mentre la penalista milanese ha scelto di rendere pubblica la sua storia. Una scelta non solo personale, ma anche professionale e civile: dimostrare che la paura può essere vinta e che la giustizia può offrire protezione, anche a chi, come lei, vive di giustizia ogni giorno.