Alla fine si è dovuto arrendere. Ha combattuto con tutte le sue forze, ha resistito con coraggio fino all’ultimo istante, come un pugile che non vuole abbandonare il ring. La notizia della sua scomparsa lascia un grande vuoto, un senso di smarrimento e le lacrime di amici e colleghi, perché si sperava che quel momento potesse essere rimandato ancora. Poche settimane fa aveva quasi anticipato tutti con una frase che oggi risuona con una forza diversa: “Io sono pronto… voi no!”.
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Un volto storico del giornalismo sportivo, una figura che ha saputo accompagnare diverse generazioni di italiani nella scoperta e nel racconto delle emozioni legate allo sport. Romano di nascita, classe 1947, aveva attraversato più di cinquant’anni di carriera costruendo un percorso fatto di passione, schiettezza e quella capacità comunicativa che lo ha reso riconoscibile e familiare a milioni di telespettatori e radioascoltatori.
Lutto in Rai, ha raccontato Olimpiadi e mondiali
Il suo stile diretto, popolare, mai ingessato, lo aveva reso una presenza costante nei salotti sportivi e nelle case degli italiani. Dai primi passi nella Roma degli anni Settanta, all’approdo nella redazione sportiva della Rai, la sua voce è entrata nella memoria collettiva grazie alle cronache di eventi indimenticabili: Mondiali, Europei, Olimpiadi. Restano storiche le telecronache delle vittorie di Alberto Tomba, così come le apparizioni a “90° Minuto”, programma cult della domenica calcistica, dove sapeva mescolare competenza e romanità conquistando il pubblico.
Da lì in poi, il nome di Furio Focolari si lega indissolubilmente a quell’epoca e a quello stile di giornalismo che sapeva essere popolare senza scadere nella banalità. Dopo aver chiuso la sua lunga esperienza con la Rai, aveva trovato una nuova dimensione nella radio, entrando a far parte di Radio Radio. Nel talk sportivo pomeridiano “Radio Radio Lo Sport” diventò presto una colonna portante, grazie a opinioni senza filtri e discussioni spesso accese, che infiammavano i tifosi ma tenevano alta l’attenzione di tutti gli ascoltatori.

Grande tifoso della Lazio, non aveva mai nascosto la sua fede calcistica, pur mantenendo un equilibrio professionale nel racconto sportivo. La sua vicinanza alla prima squadra della Capitale lo aveva portato anche a collaborare con il club in veste di referente per lo sponsor tecnico Puma, un ruolo particolare che testimoniava il suo legame diretto con il mondo del calcio.

Trasparente, a volte scomodo, ma sempre autentico: questa è stata la cifra stilistica che ha contraddistinto Furio Focolari per tutta la sua carriera. Amato e criticato, rispettato e discusso, non ha mai lasciato indifferente nessuno. E oggi, con la sua scomparsa, il giornalismo sportivo perde una voce che aveva fatto della schiettezza la sua bandiera, lasciando un’eredità che difficilmente potrà essere replicata.