Lutto nazionale in Italia da oggi, 22 aprile, per la morte di Papa Francesco, La decisione è stata ufficializzata nel corso del Consiglio dei ministri convocato dalla premier Giorgia Meloni. Contestualmente è stato affidato formalmente al capo della protezione civile il coordinamento delle attività in vista di tutto ciò che accadrà adesso a Roma sia per i funerali di Bergoglio sia per l’elezione del suo successore. Nella Capitale sono attese milioni e persone e alle esequie in programma sabato 26 aprile prenderanno parte i leader mondiali. Il presidente americano Trump ha già annunciato la sua presenza. Cosa accade adesso.
Lutto nazionale da oggi, cosa significa
La scelta di dichiarare il lutto nazionale dipende dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Nel caso di Bergoglio sono stati dichiarati 5 giorni di lutto. In passato sono state disposte giornate di lutto nazionale anche per la morte di diversi Papi: nel 1958 per Pio XII; nel 1963 per Giovanni XXIII; nel 1978 per Paolo VI; nel 2005 per Giovanni Paolo II.
Le bandiere degli edifici pubblici sono a mezz’asta. Il ministero degli Affari Esteri fornisce istruzioni ai titolari delle Rappresentanze diplomatiche e consolari italiane e può chiedere ai rappresentanti diplomatici e consolari stranieri accreditati presso lo Stato italiano l’esposizione delle bandiere a mezz’asta. Le bandiere esposte all’interno sono abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta. I membri del governo nei giorni di lutto nazionale partecipano solo a eventi a scopo benefico. Per Giorgia Meloni, rinviato anche il viaggio in Uzbekistan e Kazakistan previsto dal 25 al 27 aprile.

Anche Trump ai funerali di Papa Francesco
Il presidente americano Donald Trump ha già confermato la propria presenza ai funerali di Bergoglio. Su Truth ha scritto: “Melania e io andremo al funerale di papa Francesco. Saremo lì”. Le esequie del Papa saranno quindi la prima occasione per lo sbarco di Trump in Europa dalla rielezione. La visita di Trump inevitabilmente avrà contorni che vanno ben oltre la religione. Potrebbe essere la prima chance di uno scambio con Ursula von der Leyen: i due non si sono mai parlati direttamente nella “guerra dei dazi”.
Altrettanto delicato sarà lo schema delle presenze russe e ucraine. Zelensky sarà presente e Mosca ha anticipato che il metropolita Antonij, a capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, guiderà la delegazione ortodossa a Roma. Anche l’argentino Javier Milei ha già fatto sapere che sarà a Roma per i funerali.

Il piano per i funerali di Papa Francesco
Il Consiglio dei ministri di oggi ha affidato al capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, il coordinamento delle azioni per l’assistenza dei fedeli che raggiungeranno Roma sia per i funerali di Papa Francesco sia poi per l’elezione del suo successore. Sostanzialmente, al dipartimento della Protezione civile è affidato il compito di coordinamento delle attività a eccezione degli aspetti relativi alla sicurezza, dunque dall’organizzazione dei posti medici avanzati alla distribuzione dell’acqua, dal potenziamento delle reti telefoniche alla gestione dell’afflusso e del deflusso dei pellegrini. Già nelle scorse ore c’è stata una riunione di coordinamento dei vertici della Protezione civile.
“Abbiamo adottato il provvedimento che consente al capo dipartimento della Protezione civile (Fabio Ciciliano) “di occuparsi di mobilità, assistenza e accoglienza in questi giorni fino alla elezione del nuovo pontefice. Per quanto riguarda le misure di ordine pubblico, rimangono in capo al prefetto di Roma che comunque si raccorderà con il capo dipartimento il quale opererà anche in regime di deroga”, spiega il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci. E già stato adottato “un provvedimento per i primi 5 milioni di euro”, e la figura di Ciciliano “corrisponde a quella di un commissario”.
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, nelle scorse ha annunciato la possibilità di “aumentare l’offerta di treni, per offrire accompagnamento gratuito per gli anziani, scontato per chi non se lo potrà permettere”.
È già scattato il potenziamento delle misure di sicurezza a Roma: più contingenti delle forze dell’ordine nell’area attorno a San Pietro, no fly zone già operativa, percorsi dedicati ai fedeli per evitare la calca, riunioni in prefettura e l’attivazione del Centro per la gestione eventi nella sala operativa della Questura. “Sono stati immediatamente rafforzati i servizi, l’avvicinamento dei fedeli è notevole”, ha detto il prefetto Lamberto Giannini che poi ha presieduto due riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine capitoline, rappresentanti della gendarmeria vaticana e il sindaco Roberto Gualtieri.
L’area di piazza San Pietro sarà super blindata, anche in considerazione del fatto che sono attesi capi di Stato e di governo in arrivo da Paesi di tutto il mondo. Ci saranno bonifiche accurate anche nel sottosuolo e verranno schierati motociclisti, tiratori scelti, artificieri e nuclei cinofili delle diverse forze di polizia. In campo anche la polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere e delle banchine. Mobilitate le unità Nbcr dei pompieri, esperte contro la minaccia nucleare, batteriologica, chimica e radiologica e il personale speleo-alpino-fluviale (Saf), specializzato in interventi di recupero di persone ferite in situazioni particolarmente difficili. Saranno predisposti varchi d’accesso alla piazza con metal detector presidiati dalle forze dell’ordine che controlleranno l’afflusso dei fedeli. Impiegati, inoltre, dispositivi anti-drone in dotazione alle forze armate e un prezioso contributo arriverà poi dagli “occhi elettronici” delle telecamere cittadine. Allertato il sistema di soccorso con ambulanze pronte a intervenire in caso di malori e gli ospedali più vicini ad accogliere eventuali pazienti. Massima attenzione agli arrivi e agli spostamenti delle alte cariche straniere che raggiungeranno la Capitale. Sotto la lente, infine, gli scali aeroportuali oltre a stazioni, caselli autostradali e alle principali direttrici cittadine per monitorare l’afflusso di migliaia di fedeli che raggiungeranno Roma. Verranno controllate attentamente anche le stazioni metro, le principali arterie stradali, il centro storico e gli obiettivi sensibili dislocati nei diversi quadranti della città.