L’avvocato Angela Taccia è intervenuta nella puntata del 28 novembre di Quarto Grado, dedicata alle ultime novità sull’omicidio di Chiara Poggi, per il quale è indagato Andrea Sempio. Al centro del dibattito, soprattutto, l’esito delle analisi sul Dna trovato sotto le unghie della vittima, eseguite dalla perita del tribunale Denise Albani.
Le indiscrezioni emerse sulla stampa parlano di una possibile compatibilità con la linea maschile dell’indagato. Anche se il risultato finale della perizia è atteso nei prossimi giorni, la notizia ha acceso immediatamente il confronto.
Taccia, più combattiva del solito, ha contestato apertamente la ricostruzione circolata nelle ultime ore, spiegando quale sia la posizione della difesa rispetto al nuovo accertamento. Secondo il legale, il materiale genetico sarebbe arrivato sulle unghie di Chiara attraverso un trasferimento indiretto, a seguito del contatto con un oggetto toccato in precedenza da Sempio. L’ipotesi considerata più probabile dalla difesa riguarda il telecomando nella sala della casa, trovata con la televisione accesa. Taccia ha riferito anche la reazione del suo assistito, apparsa particolarmente dura.
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L’avvocato non ha usato giri di parole: “Siamo molto amareggiati nell’aver constatato che ancora una volta le principali testate nazionali di stampa abbiano pubblicato delle notizie che io considero false, però, se vogliamo essere cauti, hanno pubblicato notizie prive di ogni fondamento, perché mai è stato detto o scritto dalla perita Albani che quel Dna è completamente compatibile con quello di Andrea Sempio. È un dato fondato su un risultato non consolidato che ad oggi non ha alcun valore probatorio, quindi, dopo tutti i discorsi fatti in questi mesi, ci aspettavamo maggior cautela. Anche Andrea Sempio è molto amareggiato e si chiede se alcuni giornalisti non capiscano e quindi siano semplicemente ignoranti, o se lo facciano in malafede, il che è peggio. Non l’ha presa molto bene, ovviamente”.

In trasmissione si è tornati anche sul tema dello scontrino del parcheggio di Vigevano, presentato come possibile alibi di Sempio. Taccia ha ribadito: “Questo scontrino è vero: è stato preso da Sempio ma ad oggi non ha alcun valore. E continuerò a dirlo fino alla morte: non si può parlare di alibi finché non ci sono indizi e fino a quando non mi collocate Andrea Sempio sulla scena del crimine”. Ne è nato un botta e risposta con l’avvocato Fabrizio Gallo, che ha osservato: “Se si presenta uno scontrino in quel dato momento, è un alibi, perché altrimenti mi devi spiegare il perché lo hai depositato”. Taccia ha replicato sottolineando che il documento era stato consegnato “perché gliel’hanno chiesto”, ma Gallo ha ribattuto: “Non c’entra nulla!”.

Sul possibile trasferimento indiretto del Dna è intervenuta infine la dottoressa Denise Albani, che ha ricostruito il lavoro svolto con gli inquirenti: “Noi abbiamo fatto una riunione in cui abbiamo valutato tutta la scena del crimine, tutta la casa con Sempio. Abbiamo fatto una disamina stanza per stanza di dove lui è stato e ricordava di aver toccato qualcosa. Abbiamo mappato gli oggetti della casa e tirato fuori alcune ipotesi che il dottor Palmegiani ritiene che possano essere fonte di contaminazione. L’ipotesi del telecomando ci sembra la più logica, visto che la tv è stata trovata accesa”.