Il giallo dell’uscita improvvisa di Roberta Bruzzone da Ore14 continua a prendere forma giorno dopo giorno, delineando contorni sempre più netti di una rottura che, fino a pochi giorni fa, sembrava solo frutto di tensioni momentanee. Tutto è partito dal battibecco in diretta con Milo Infante,
un confronto teso che aveva già lasciato intravedere una frattura ben più profonda. A questo si erano aggiunte l’assenza della criminologa nell’edizione serale del programma e poi, come un colpo di scena, il suo post sui social che suonava come una dichiarazione d’indipendenza, lasciando intendere che quel rapporto televisivo fosse destinato a interrompersi.
La domanda che in molti si fanno è semplice: perché Bruzzone ha lasciato Ore14? La risposta, secondo fonti interne al programma
che hanno confermato la versione a Fanpage, è radicata nel modo in cui la criminologa avrebbe tentato di gestire i contenuti e gli interlocutori della trasmissione.

Perché Roberta Bruzzone è andata via da Ore 14: la controproposta rifiutata
Nelle ultime ore, però, la vicenda si è arricchita di nuovi dettagli che spiegano meglio la dinamica della rottura. Alla base del contrasto ci sarebbe stato un vero e proprio aut-aut imposto dalla criminologa: Bruzzone avrebbe chiesto che venisse esclusa dal tavolo del programma una figura altrettanto ricorrente, Umberto Brindani, direttore di Gente. Una richiesta forte, che in una redazione televisiva non passa mai inosservata e che avrebbe creato immediatamente tensioni insanabili.
“Una trasmissione non è un taxi su cui una persona decide di cosa e con chi parlare”, è la frase riportata da chi ha assistito alle discussioni in redazione. Dietro a quell’affermazione c’è l’irritazione per le pretese della criminologa, che avrebbe chiesto di non affrontare più il tema del caso Garlasco, da lei ritenuto evidentemente motivo di attrito.

Ma c’è di più, e la parte più delicata sarebbe emersa proprio durante quel confronto dietro le quinte. Bruzzone avrebbe proposto una via alternativa: continuare a parlare di Garlasco, sì, ma solo nell’edizione pomeridiana, evitando così di incrociare Brindani, con cui ci sarebbero contenziosi legali in corso. Una situazione intricata, al punto che in redazione qualcuno commenta: “Dice di averlo querelato, ma lui non ne sa niente”. Una frase che riassume perfettamente il clima surreale in cui si è consumata la rottura.
A quella proposta, la risposta della redazione è stata un no secco e definitivo. La linea era chiara: Bruzzone sarebbe stata invitata solo quando non si fosse più trattato l’argomento Garlasco. Una condizione che di fatto rendeva impossibile proseguire la collaborazione, considerando quanto il caso continui a essere centrale nell’attualità giudiziaria e mediatica affrontata dal programma.


Il risultato è un distacco che sembra ormai definitivo. Una spaccatura non solo professionale, ma anche personale, che segna forse un punto di svolta nella carriera televisiva della criminologa, sempre più orientata verso un percorso da volto solista, indipendente dagli equilibri e dalle dinamiche della tv generalista.
Una vicenda che, sebbene si sia consumata dietro le quinte, mostra quanto siano fragili gli equilibri nei talk di approfondimento e quanto rapidamente un confronto interno possa trasformarsi in un addio senza possibilità di ritorno.