Addio e Emilio Fede, l’Italia perde uno dei protagonisti del giornalismo televisivo degli ultimi decenni. “Papà è in condizioni critiche, purtroppo”: con queste parole la figlia Sveva aveva oggi confermato alla stampa le voci sulle gravi condizioni di salute del padre, ricoverato da tempo alla Residenza San Felice di Segrate, alle porte di Milano.
Negli ultimi giorni la situazione di Fede, 94enne, era peggiorata, ma le figlie non lo hanno mai lasciato solo. “Continua a lottare come un leone. È un guerriero”, ha aggiunto Sveva, spiegando che accanto all’ex direttore del Tg4 c’erano lei e la sorella Ottavia, mentre il nipote Guelfo sta rientrando dall’estero per unirsi alla famiglia nel momento più difficile.
Il peggioramento delle condizioni di salute di Fede non è arrivato all’improvviso, ma è stato il risultato di un lungo periodo di fragilità. Nel 2021, come ricordato dalla figlia, era stato necessario un ricovero in ospedale dopo una caduta domestica. “Nessun incidente per strada né tantomeno interventi chirurgici e nessuna reinfezione da Covid. Papà ha avuto al rientro da Napoli problemi di deambulazione e di conseguenza cadute varie in casa”. P
oi la ricostruzione ancora più dettagliata: “È stato quindi ricoverato al San Raffaele dove purtroppo la situazione, dati gli anni e la condizione fisica, si è aggravata. Abbiamo temuto il peggio. Invece da combattente qual è, ce l’ha fatta”. Da lì, però, il lento declino per le condizioni fisiche e per l’età avanzata, consumatosi nella Rsa. Le ultime immagini apparse sul web lo avevano mostrato cambiato e molto provato.

In quella occasione, raccontava Sveva, l’unico desiderio del padre era quello di portare la moglie, Diana, a mangiare un piatto di spaghetti alle vongole. Purtroppo però, solo pochi mesi dopo, nel giugno del 2021, Diana De Feo si è spenta dopo una lunga malattia. Una perdita che ha segnato profondamente l’anziano giornalista, rimasto vedovo dopo quasi sessant’anni di matrimonio, iniziato nel 1963.
Fede è stato uno dei volti simbolo della televisione italiana. La sua carriera prese il via in Rai negli anni Sessanta, quando lavorava come inviato di guerra. Successivamente arrivò alla direzione del Tg1 e, in seguito, al grande salto in Fininvest. Silvio Berlusconi lo volle alla guida del Tg4, di cui rimase direttore per vent’anni, dal 1992 al 2012.

Quel telegiornale, con il suo stile dichiaratamente filoberlusconiano, divenne un marchio di fabbrica: amato da alcuni, odiato da molti, ma sempre riconoscibile. “Sono il direttore più criticato, ma anche il più guardato”, rivendicava orgoglioso Fede. Con i suoi editoriali coloriti, le pause drammatiche e il tono sopra le righe, ha incarnato un modo di fare informazione televisiva che oggi appare irripetibile.
La parabola professionale, però, subì una brusca frenata nel 2012, quando lasciò Mediaset a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta Ruby. In quell’occasione commentò con una frase che racchiudeva tutta la sua identità: “Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede”.

Accanto alla carriera giornalistica, la sua vita privata è stata segnata dall’amore per Diana De Feo, giornalista e parlamentare di Forza Italia. Una storia lunga una vita, vissuta spesso a distanza ma sempre salda. La sua scomparsa rappresentò per Fede uno strappo insanabile. Non a caso, lui stesso l’aveva definita “il dolore più grande”.
Emilio Fede ha combattuto la sua ultima e più dura battaglia, sostenuto dall’affetto delle figlie Sveva e Simona e dal ricordo di una vita trascorsa tra giornalismo, polemiche e un amore che lo ha accompagnato per quasi sessant’anni.