Un nuovo capitolo si apre nella vicenda che da giorni sta travolgendo Stefano De Martino e la sua compagna, finiti al centro di un vero e proprio caso mediatico dopo la diffusione in rete di un video che li ritrae in momenti di intimità. Gli avvocati del conduttore televisivo, Angelo e Sergio Pisani,
insieme al legale della compagna Lorenzo Contrada, hanno avanzato un’ipotesi diversa rispetto a quella circolata inizialmente: il responsabile della fuga di immagini non sarebbe un hacker ma, con molta probabilità, un tecnico che aveva avuto accesso al sistema di videosorveglianza installato nell’abitazione della giovane.
Secondo i legali, si tratterebbe dunque di un professionista infedele che avrebbe tradito il rapporto fiduciario instaurato con la famiglia per poi approfittarne, sottraendo e diffondendo materiale privato che avrebbe dovuto rimanere protetto. Una ricostruzione che sposterebbe l’indagine dalle ipotesi di attacco informatico esterno a quelle di abuso di accesso da parte di chi, per lavoro, conosceva le dinamiche e i sistemi di sicurezza domestici.
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L’episodio ha avuto un’eco enorme, alimentato anche dal fatto che le immagini, una volta uscite dalla sfera privata, sono finite in una chat di messaggistica prima di dilagare sul web. Un fenomeno che solleva ancora una volta il tema, sempre più delicato, della tutela della privacy e della responsabilità di chi maneggia dati e contenuti sensibili. Non solo una questione legata al gossip, dunque, ma un caso che potrebbe avere rilevanza penale con conseguenze importanti per chi verrà individuato come autore del gesto.

Nel frattempo, lo stesso Stefano De Martino, che non ha rilasciato dichiarazioni dirette, ha lasciato che a parlare fosse il suo avvocato Angelo Pisani. In un’intervista ad “Agorà Estate”, il legale ha spiegato lo stato d’animo del suo assistito: “A chiunque dà fastidio vedere la propria immagine gestita, manipolata, commentata in maniera illecita, chiunque di noi sarebbe non solo offeso ma triste”. Parole che restituiscono l’idea del disagio e della sofferenza vissuti dal presentatore in questi giorni.


La vicenda, oltre al clamore mediatico, si arricchisce quindi di un dettaglio cruciale: non un attacco informatico sofisticato, ma un tradimento consumato da chi avrebbe dovuto garantire protezione e riservatezza. Un dettaglio che cambia la prospettiva e potrebbe accelerare le indagini in corso per risalire al responsabile della violazione.