Un ultimo sms, breve e diretto, torna a insinuarsi tra le pieghe di una vicenda che, a distanza di anni, continua a generare interrogativi. Le anticipazioni del settimanale Giallo riportano alla luce un messaggio che Chiara Poggi avrebbe inviato alla cugina Paola Cappa pochi giorni prima dell’omicidio,
un dettaglio che riaccende l’attenzione su dinamiche familiari rimaste finora ai margini del racconto pubblico del delitto avvenuto a Garlasco.
Secondo quanto ricostruito dalla rivista attraverso contenuti social e testimonianze indirette, nei mesi precedenti alla tragedia il rapporto t
ra le due giovani non sarebbe stato lineare. Giallo parla di un contesto emotivo complesso, fatto di preoccupazioni e tensioni sotterranee, che emergerebbero anche da alcune conversazioni tra Chiara e Alberto Stasi. In una chat, risalente a circa un mese prima del delitto, la giovane avrebbe confidato il proprio disagio per la situazione della cugina, legata, sempre secondo il racconto del settimanale, all’interruzione di un percorso di cura.

Chiara Poggi, l’ultimo sms alla cugina Paola: “No, il Contramal non te lo compro senza ricetta”
Il nodo centrale, però, arriverebbe solo negli ultimi giorni. Nelle anticipazioni pubblicate dal magazine si leggerebbe che Paola avrebbe chiesto a Chiara di acquistare senza ricetta il Contramal. Una richiesta precisa, che avrebbe posto la ragazza di fronte a una scelta netta. Sempre secondo quanto riportato da Giallo, la risposta di Chiara sarebbe stata un rifiuto deciso, senza ambiguità, un no che avrebbe segnato un punto di rottura nello scambio tra le due.

Dopo quel messaggio, la ricostruzione proposta dalla rivista parla di giorni scanditi da silenzi, incomprensioni e un clima teso. Nulla che venga indicato come prova, né come elemento processuale, ma piuttosto come uno spaccato della dimensione privata della vittima. Rapporti familiari difficili, fragilità emotive e decisioni complesse che, nella lettura del settimanale, contribuirebbero a delineare l’atmosfera che si sarebbe respirata nelle ore e nei giorni precedenti alla morte di Chiara Poggi.
È in questo contesto che quell’ultimo sms continuerebbe ad alimentare domande. Non per indicare responsabilità, ma per suggerire uno scenario umano attraversato da pressioni e tensioni interne, capace di restituire un quadro più ampio e meno lineare del caso. Un tassello che, secondo Giallo, meriterebbe attenzione proprio perché rimasto a lungo sullo sfondo di una vicenda dominata da processi, sentenze e ricostruzioni giudiziarie.


Il riferimento al Contramal aggiunge un ulteriore livello di complessità. Il farmaco, a base di tramadolo, è un analgesico oppioide utilizzato per il trattamento del dolore di media o elevata intensità. Agisce sul sistema nervoso centrale e, proprio per il suo meccanismo d’azione, richiede prescrizione medica e un controllo sanitario rigoroso. Le fonti sanitarie ricordano che un’assunzione non corretta può comportare effetti collaterali significativi e un rischio di dipendenza, motivo per cui viene generalmente prescritto solo quando realmente necessario e seguendo dosaggi stabiliti dal medico.
Dettagli che, inseriti nel racconto di Giallo, non assumono valore di prova ma continuano a sollevare interrogativi sul contesto emotivo e relazionale che circondava Chiara Poggi. Un ultimo sms, poche parole, e una storia che, ancora oggi, fatica a trovare un punto definitivo di chiusura.