Cambio di programma per il prime time di Rai 2 di questa sera, venerdì 26 settembre 2025. La rete ha infatti deciso di modificare la propria offerta televisiva
alla luce di una clamorosa svolta su una delle indagini più seguite Al posto del film previsto in palinsesto, 65 – Fuga dalla Terra, andrà in onda uno speciale di Ore 14, condotto da Milo Infante.
La decisione arriva a poche ore dalla svolta di Garlasco e in particolare dalla notizia che la Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti. L’accusa è pesantissima: corruzione in atti giudiziari. Secondo quanto ricostruito dal procuratore capo Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola, il magistrato sarebbe stato corrotto per evitare che venisse approfondita la posizione di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima. Già all’epoca dei fatti, i legali di Alberto Stasi avevano indicato proprio in Sempio un possibile sospettato alternativo.
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Milo Infante, la decisione dell’ultimo momento presa dalla Rai
Nella giornata di oggi la Guardia di Finanza di Pavia ha eseguito una serie di perquisizioni nelle abitazioni di Venditti e dei parenti più stretti di Sempio, inclusi i genitori e gli zii. Si tratta di un passo investigativo che ha riportato il caso, a distanza di 18 anni, al centro della scena giudiziaria e mediatica. La notizia ha colpito l’opinione pubblica con la forza di un fulmine a ciel sereno, rilanciando interrogativi e sospetti su una vicenda che già in passato aveva fatto discutere per le tante ombre investigative.

Milo Infante, che con Ore 14 ha seguito negli anni le principali inchieste di cronaca nera del Paese, torna dunque eccezionalmente in prima serata per ripercorrere tutte le tappe dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, e per analizzare le implicazioni della svolta giudiziaria. Lo speciale, in onda dalle 21.30 dopo TG2 Post, prevede testimonianze in studio, collegamenti e contributi esclusivi.


Rai 2 sceglie così di dare spazio all’attualità più scottante, rimandando la programmazione cinematografica a data da destinarsi. Un segnale chiaro della volontà di offrire ai telespettatori un approfondimento immediato e accurato su un caso che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, non ha mai smesso di suscitare dubbi, domande e polemiche.