Giuseppe Cruciani contro Enzo Iacchetti dopo il caso in tv: “Quelli come te…”

L’ultima puntata di È sempre Cartabianca, andata in onda su Rete 4, ha lasciato dietro di sé un’ondata di polemiche. Al centro della discussione non ci sono stati soltanto i temi trattati in studio, ma soprattutto l’atteggiamento di Enzo Iacchetti, protagonista di una sfuriata che ha spiazzato pubblico e ospiti.

Un’esplosione verbale accompagnata perfino da una minaccia di aggressione fisica all’interlocutore, che ha suscitato reazioni indignate in diversi ambienti del dibattito mediatico e politico.

Le prime critiche sono arrivate a stretto giro e una delle voci più dure è stata quella di Giuseppe Cruciani. Il conduttore de La Zanzara, nel suo editoriale di mercoledì 17 settembre, ha scelto di dedicare ampio spazio proprio a quanto accaduto davanti alle telecamere di Rete 4. “Enzino Iacchetti ha tutto il diritto, d’altra parte in larghissima compagnia, a pensare tutto il male possibile dei cosiddetti sionisti, Israele, Netanyahu, eccetera – ha esordito così il conduttore de La Zanzara -. Può dire tutto quello vuole e lo dice, criminali, pezzi di mer***, schifosi, assassini, eccetera. E infatti lo dice. Tuttavia, per lui, non si può discutere su Gaza, gli viene dato del fascista. I democratici come te che a un certo punto della discussione vorrebbero prendere a pugni l’interlocutore. Ecco il democratico Iacchetti”.

Leggi anche: “Ora parlo io”. Sfuriata di Iacchetti in tv, Mizrahi rompe il silenzio

Enzo Iacchetti Giuseppe Cruciani

Cruciani ha poi insistito sul punto che lo ha colpito di più, sottolineando il paradosso del comportamento dell’attore e comico. “I democratici come Iacchetti dicono su Gaza non si discute, cioè su Gaza non si può discutere – ha concluso -. E allora fategli fare un monologo su Gaza”. Una presa di posizione netta, che ha voluto rimarcare il rischio di un dialogo pubblico ridotto a invettiva e a minacce, con conseguente impoverimento del confronto democratico.

Enzo Iacchetti Giuseppe Cruciani

Non meno tagliente è stata la reazione di David Parenzo, che già in mattinata aveva affidato a X (ex Twitter) il suo giudizio sul comportamento di Iacchetti. “Uno spettacolo imbarazzante, uno sproloquio di puro delirio in cui è stato in grado, in pochi minuti, di assassinare qualunque fatto. Ha parlato di razza, di ebrei, ha confuso ebrei con israeliani, ha minacciato di menare Eyal Mizrahi, ha detto che da secoli (SECOLI!!!) gli ebrei aggrediscono gli arabi ecc ecc.. preferisco ricordarlo quando al Festivalbar cantava ‘PIPPA DI MENO’ (1995). Mai canzone fu più indicata”, ha scritto senza mezzi termini.

Le sue parole hanno aggiunto un ulteriore strato di ironia amara a una vicenda che ha già scatenato un vivace dibattito. Non è la prima volta che gli scontri nei talk show televisivi degenerano oltre i limiti del confronto civile, ma l’episodio che ha coinvolto Iacchetti ha assunto un rilievo particolare sia per la notorietà del personaggio, sia per la delicatezza del tema trattato. La scelta di accostare dichiarazioni così pesanti a battute e ricordi della carriera artistica del comico ha dato forma a un ritratto sarcastico, ma anche inquietante, di un ospite che sembra aver perso il controllo della discussione.

Alla luce delle polemiche, resta aperta la domanda su quanto queste uscite, tra rabbia e provocazione, possano incidere sulla credibilità di trasmissioni che ambiscono a essere luoghi di confronto. Quel che è certo è che la serata di Rete 4 ha dimostrato ancora una volta come il confine tra dibattito acceso e degenerazione verbale possa essere sottile, soprattutto quando la tensione politica e internazionale si riflette direttamente sugli studi televisivi italiani.

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