È un lutto che riporta indietro nel tempo intere generazioni, quello che ha colpito il mondo della televisione italiana con la scomparsa di una delle menti più geniali del panorama dell’intrattenimento per ragazzi. La morte dell’uomo che diede vita a Uan,
il pupazzo rosa che ha fatto sognare milioni di bambini tra gli anni Ottanta e Novanta, segna la fine di un’epoca per quanti sono cresciuti con i pomeriggi di “Bim Bum Bam”. Dietro quel sorriso buffo e il ciuffo fucsia c’era una macchina dell’immaginazione che, con creatività e dedizione, ha scritto un capitolo indelebile nella storia della televisione.
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L’eco della sua scomparsa ha subito acceso la memoria collettiva. Tra i tanti omaggi, spicca quello di Cristina D’Avena, volto simbolo di quel mondo incantato, che ha voluto ricordarlo condividendo un’immagine tenerissima con un altro dei personaggi iconici che hanno popolato l’universo dell’infanzia: Five. “Enrico, con la tua fantasia hai dato vita a personaggi che hanno fatto e continuano a far sognare tutti noi. Questa è una delle mie prime foto con Five… e guardandola mi sembra di sentire ancora tutta la magia che sapevi donare. Grazie di cuore”, ha scritto la cantante sui social, accompagnando il ricordo con parole che hanno commosso centinaia di follower.

Cristina D’Avena, con lui ha passato anni bellissimi
Impossibile non citare Uan, il pupazzo-icona che apparve per la prima volta sul piccolo schermo nel 1983 e che, per oltre quindici anni, fu la mascotte incontrastata di “Bim Bum Bam”. Una voce squillante, prima di Giancarlo Muratori e poi di Pietro Ubaldi, e un atteggiamento impertinente ma irresistibile lo resero subito amatissimo dai bambini. I suoi duetti con Paolo Bonolis – il famoso “Pìolo” – divennero un cult. Dopo l’uscita di scena del conduttore, Uan continuò la sua corsa affiancando numerosi altri volti, da Manuela Blanchard a Licia Colò, passando per Carlo Sacchetti, Marco Bellavia, Debora Magnaghi, Roberto Ceriotti e tanti altri.

Dietro quel successo, dietro quella macchina perfetta di creatività e leggerezza, c’era lui: Enrico Valenti. Co-fondatore del Gruppo 80 insieme a Kitty Perria, è stato il principale artefice di un mondo fatto di pupazzi animati, gag, risate e tenerezza. Oltre a Uan e Five, moltissimi altri personaggi sono nati dalla sua mente e dalle sue mani, contribuendo a trasformare la tv dei ragazzi in un luogo dove ogni giorno poteva accadere qualcosa di straordinario. La sua arte era fatta di stoffa, di colori, ma soprattutto di visione.

Con la sua scomparsa non se ne va solo un creativo, ma un pezzo d’infanzia condivisa. Per chi ha vissuto quegli anni, Uan non era solo un pupazzo: era un compagno fedele, una presenza quotidiana. E oggi, dietro a ogni sorriso nostalgico che riaffiora nel ricordarlo, c’è il grazie silenzioso di una generazione cresciuta credendo che anche in tv potessero esistere amici veri.