Un semplice scambio su WhatsApp, rimasto finora confinato negli atti, rischia di trasformarsi nell’elemento più delicato dell’intera vicenda giudiziaria che coinvolge
Francesco Totti. Il caso, già di per sé sensibile perché riguarda la figlia più piccola dell’ex capitano della Roma, è tornato oggi al centro dell’attenzione con l’udienza decisiva sull’eventuale archiviazione chiesta dalla procura. Una giornata che avrebbe potuto scorrere via come un passaggio tecnico, se non fosse emersa una nuova chat destinata ad alimentare tensioni e dubbi.
La ricostruzione dei fatti, avviata dopo la denuncia di Ilary Blasi, si concentra sulla sera del 26 maggio 2023: secondo quanto riportato dalla showgirl, la bambina allora sei anni sarebbe rimasta da sola in casa per tre ore mentre Totti si trovava al ristorante. Le verifiche degli investigatori hanno confermato che la piccola era effettivamente sola per un lungo periodo, anche se non completamente priva di possibilità di contatto esterno. Una circostanza che la procura, pur riconoscendone la delicatezza, non considera sufficiente a configurare un reale pericolo, al punto da chiedere l’archiviazione per l’ex calciatore, per la compagna Noemi Bocchi e per la tata.
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Il clima attorno all’udienza di oggi era già teso: da un lato i pm che ribadiscono come, secondo loro, l’episodio non integri gli estremi dell’abbandono di minore; dall’altro, i legali della Blasi che continuano a opporsi sostenendo che l’accaduto non possa essere minimizzato. In questo contesto arriva la chat, come riporta Repubblica, che potrebbe cambiare gli equilibri, depositata dall’avvocato Fabio Lattanzi proprio nel giorno in cui il gip deve valutare se accogliere o meno la richiesta di archiviazione.

Il contenuto del messaggio è diretto, privo di filtri, e fotografa una tensione che ormai da tempo accompagna il rapporto tra i due ex coniugi. A scrivere è Ilary Blasi, che interpella senza mezzi termini l’ex marito: “Francesco, ho sentito due volte Isabel stasera e mi ha detto che è a casa da sola da più di due ore perché tu sei a cena fuori. Ma sei impazzito a lasciare da sola in casa una bambina di 6 anni???””. Una frase netta, che restituisce l’allarme della madre e che ora diventa parte integrante degli atti.
Dal messaggio emerge non solo la preoccupazione dell’ex conduttrice, ma anche la dinamica di quelle ore: la bambina che chiama la madre, la madre che avverte il rischio, la richiesta immediata di spiegazioni. È un tassello che potrebbe offrire al gip un elemento ulteriore per valutare la percezione del pericolo all’interno della famiglia, un parametro spesso determinante nelle decisioni di questo tipo. È anche la prova, per gli avvocati della Blasi, che la madre non avrebbe potuto ignorare quella situazione e che la sua denuncia non nasce da rancori personali, ma da un timore legato alla tutela della minore.
La procura, tuttavia, mantiene la sua linea: secondo i magistrati, “non vi è mai stato un reale pericolo per i minori, la più piccola aveva un telefono con il quale poteva chiamare la madre, era con bambini più grandi e la tata, pur non presente, era ‘verosimilmente’ disponibile a salire subito perché vive nello stesso palazzo”. Una posizione che, negli atti, prova a ridimensionare il quadro, sottolineando come la presenza di altri minori e la vicinanza della tata avrebbero escluso un rischio concreto.
Ma la vicenda è tutt’altro che chiusa. L’opposizione dei legali della Blasi rimette ora ogni decisione nelle mani del gip, che si è riservato di pronunciarsi nei prossimi giorni. Sarà proprio il giudice, valutando la somma degli elementi — compresa la chat appena emersa — a stabilire se il caso debba proseguire o se l’indagine debba fermarsi qui. E qualunque sia l’esito, appare chiaro che lo scontro tra gli ex coniugi difficilmente si esaurirà nella sola dimensione giudiziaria, continuando invece a proiettarsi, inevitabilmente, nella loro vita familiare e pubblica.