La tragedia che ha sconvolto il mondo del calcio nelle ultime ore ha il volto sorridente e familiare di Diogo Jota, l’attaccante del Liverpool e della nazionale portoghese, e quello del fratello minore André Silva. I due stavano affrontando un viaggio su strada attraverso la Spagna,
diretto verso Santander, dove li attendeva un traghetto per raggiungere l’Inghilterra. Ma quel tragitto notturno si è trasformato in un incubo irreversibile. Nella notte, nei pressi della città di Zamora, al confine tra Spagna e Portogallo, la Lamborghini noleggiata su cui viaggiavano è uscita di strada a seguito dell’esplosione improvvisa di uno pneumatico. La vettura si è incendiata, e per i due fratelli non c’è stato scampo.
A testimoniare l’inferno di lamiere e fuoco è un video diffuso in rete da un camionista di passaggio, che ha ripreso i rottami avvolti dalle fiamme pochi istanti dopo l’impatto. Le immagini non lasciano spazio alla speranza. I corpi di Diogo Jota e André Silva sono stati ritrovati completamente carbonizzati all’interno dell’abitacolo, e il riconoscimento è stato possibile soltanto grazie alla targa del veicolo, ai documenti rimasti intatti e ad alcuni effetti personali mostrati successivamente alla moglie del calciatore, sposata appena dieci giorni fa. Un matrimonio da favola, celebrato con la madre dei suoi tre figli e compagna di una vita, che si è trasformato bruscamente in un incubo senza risveglio.
Morte Diogo Jota, il video dopo lo spaventoso incidente

Morte Diogo Jota, il consiglio dei medici: “Non viaggi in aereo per il problema al polmone”
Il drammatico incidente ha posto l’attenzione su una domanda che in molti si sono fatti: perché Diogo Jota, un calciatore di fama internazionale, avrebbe scelto un viaggio in auto così lungo e impegnativo invece di prendere un aereo per rientrare in Inghilterra? La risposta è arrivata dai media portoghesi, che hanno rivelato come al 28enne fosse stato espressamente sconsigliato di volare in seguito a un intervento chirurgico ai polmoni, al quale si era sottoposto di recente.
Una precauzione medica necessaria dopo la partecipazione alla Nations League in Germania, torneo vinto dal Portogallo, che Jota aveva onorato nonostante i primi sintomi del problema respiratorio. Per questo motivo, il calciatore aveva accettato di viaggiare via terra fino alla costa settentrionale spagnola e poi affrontare il lungo traghetto di venti ore da Santander a Plymouth.

Un itinerario faticoso, ma prudente, e che forse chiunque avrebbe scelto al suo posto pur di non compromettere la convalescenza. Accanto a lui, in quel viaggio che avrebbe dovuto sancire il ritorno alla normalità, c’era suo fratello. André non ha voluto lasciarlo da solo in un tragitto così impegnativo e si è offerto di accompagnarlo, in quello che si è rivelato un gesto d’affetto estremo e fatale.
Mentre percorrevano a velocità sostenuta un tratto rettilineo della A-66, il veicolo ha avuto un cedimento improvviso. Erano ormai a circa 350 chilometri dalla loro destinazione: Santander, dove il traghetto sarebbe salpato oggi pomeriggio alle 16, diretto nel Devon, con arrivo previsto per venerdì mattina. Dopo lo sbarco, Diogo avrebbe guidato fino a Liverpool per unirsi al ritiro della sua squadra, fissato per lunedì 7 luglio.


Era un momento luminoso nella vita dell’attaccante portoghese: la vittoria della Premier con la maglia dei Reds, il trionfo in Nations League con il Portogallo, un matrimonio appena celebrato e tre figli che lo attendevano in Inghilterra. Tutto sembrava indicare un futuro radioso, e invece il destino ha spento ogni cosa in un lampo. Un’esplosione, una curva mancata, una palla di fuoco. Di quella Lamborghini lanciata nella notte non restano che rottami anneriti e un dolore impossibile da spiegare. La notizia, confermata dalle autorità iberiche, ha gettato nello sconforto il mondo del calcio e una nazione intera.