“Questa è la verità”. Antonio Tajani, furia contro Enzo Iacchetti da Bianca Berlinguer

Enzo Iacchetti, storico volto della televisione italiana e attore teatrale, è finito al centro del dibattito politico dopo la sua partecipazione a

È sempre Cartabianca su Retequattro. Durante la trasmissione condotta da Bianca Berlinguer, il comico ha avuto un acceso scontro con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, prendendo posizione a sostegno dei manifestanti pro Palestina. La sua uscita non è passata inosservata, suscitando immediate reazioni, non solo dal mondo mediatico ma anche da quello politico.

A rispondere direttamente alle affermazioni di Iacchetti è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite della stessa puntata. Il titolare della Farnesina ha difeso l’operato del governo, bollando come false le accuse di inazione sulla crisi di Gaza: “Basta bugie. Basta fare propaganda politica sulla pelle della popolazione civile a Gaza”, ha scritto poi sui social, rilanciando il video del suo intervento televisivo. Nel botta e risposta, Tajani ha sottolineato che l’Italia ha già inviato decine di tonnellate di aiuti umanitari e che è il Paese europeo ad aver accolto il maggior numero di rifugiati palestinesi.

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Antonio Tajani Enzo Iacchetti

Antonio Tajani contro Enzo Iacchetti: cosa ha detto

Iacchetti, da parte sua, ha ribadito le proprie convinzioni durante la nuova ospitata, contestando l’atteggiamento dell’esecutivo. “Mi è dispiaciuto non andare alla manifestazione, perché sto lavorando per il teatro e avevo dei servizi fotografici, ma idealmente sono in piazza anche io. È da quando avevo 15 anni che manifesto per la Palestina, ora sto per diventare nonno. Figurarsi se mi tiro indietro. Non ci penso proprio”, ha detto. E ancora, parlando all’ANSA, ha invocato “un cambiamento di rotta del governo”, criticando apertamente l’appoggio a Israele e definendo il premier Netanyahu “questo delinquente”.

Tajani ha dunque detto su Iacchetti: “Non è vero che non abbiamo fatto niente, abbiamo mandato decine di tonnellate di beni alla popolazione, siamo il paese che ha accolto il maggior numero di palestinesi rifugiati da Gaza. Non è vero che non abbiamo fatto niente, gli italiani devono sapere la verità. Iacchetti che non conosce niente, fa il comico benissimo, poi si fa eleggere e viene a parlare di politica”.

Antonio Tajani Enzo Iacchetti

Il comico ha inoltre raccontato le sensazioni provate durante lo scontro televisivo con Mizrahi, senza ritrattare nulla: “Mi hanno chiesto quello che pensavo e sono entrato in un tranello tipico del sionismo mediatico, ma ne sono uscito felice di aver detto quello che ho detto, anche se a quel signore non avrei torto neanche un capello. Il mio sguardo era di rabbia, ma il suo era uno sguardo nazista. Lui se n’è andato e ha dichiarato che non avrei mai fatto pace e io ho risposto: ‘ha pienamente ragione’”.

Pur nelle polemiche, Iacchetti ha ribadito che la sua non è stata un’espressione di violenza, ma una testimonianza emotiva. “La mia non è stata violenza, è stato un urlo di pancia condiviso da quasi tutto il popolo italiano. La violenza sua nei miei confronti è stata più grave, è lui che ha scatenato l’odio”, ha dichiarato, respingendo le accuse di chi lo ha accusato di cercare visibilità. Ha aggiunto: “Non me ne frega niente di fare l’opinionista”, sottolineando come le sue posizioni derivino da una lunga storia personale di attivismo.

Il discorso si è poi spostato sul governo guidato da Giorgia Meloni, di cui Iacchetti ha messo in evidenza le divisioni interne: “Io penso che la linea del governo prima o poi dovrà cambiare, perché secondo me Meloni sta perdendo tanti voti e si rende anche conto che ha un governo molto diviso. Ogni ministro pensa e ragiona per i fatti suoi e sicuramente lei protegge una maggioranza che non vorrebbe così divisa, perché non è una donna stupida assolutamente”. Al tempo stesso, ha preso le distanze da ogni forma di violenza nelle piazze, osservando che “c’è sempre qualcuno che si accoda per fare casino, gente che spacca le vetrine, ma non lo fa per ideologia”.

Dalla maggioranza sono arrivate condanne nette contro i manifestanti violenti, ma Iacchetti ha replicato: “È normale, non vedono l’ora. Quelli, però, non c’entrano con il movimento pacifista e tantomeno con la gente che lotta per la liberazione della Palestina. È sbagliato generalizzare”. E ha concluso ribadendo il suo obiettivo politico e umano: “Per me la Palestina deve avere il suo Stato e non serve rompere le vetrine per farlo capire alla gente. Tutti i ministri sionisti vogliono questo genocidio e questo dovrebbe fare rabbrividire chiunque”.

Il caso resta aperto e destinato a far discutere. Da una parte le parole forti di un artista che rivendica la libertà di espressione e il diritto alla mobilitazione popolare, dall’altra la dura reazione delle istituzioni che respingono le sue accuse e difendono la linea governativa. Un contrasto che mette ancora una volta in luce quanto il conflitto in Medio Oriente continui a generare fratture profonde anche nel dibattito politico e culturale italiano.

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