Un clima infuocato, degno più di un’arena che di un talk show. È quello che è andato in scena durante l’ultima puntata di Agorà Estate, dove nessuno si sarebbe mai aspettato di assistere a uno scontro così feroce tra ospiti di peso.
In pochi minuti lo studio si è trasformato in un ring mediatico. Da un lato Daniele Capezzone, direttore di Libero, dall’altro Gianni Riotta, giornalista di lungo corso. Bastano alcune dichiarazioni di Capezzone sulla copertura del conflitto in Medio Oriente e sulla tragedia che ha coinvolto il reporter Anas Al Shariff per accendere la miccia.
Il risultato? Un botta e risposta a colpi di accuse, frecciatine e toni sempre più accesi. Riotta non ha digerito le parole di Capezzone e lo ha incalzato con veemenza, trasformando il confronto in un’escalation di urla e interruzioni.
La conduttrice Giulia Di Stefano, più volte intervenuta nel tentativo di calmare le acque e restituire equilibrio alla trasmissione, si è ritrovata impotente davanti allo scontro frontale. Ogni suo appello al rispetto reciproco è stato ignorato: i due contendenti hanno monopolizzato la scena, rendendo invisibili gli altri ospiti e catturando l’attenzione del pubblico da casa.
Il risultato è stato un momento televisivo esplosivo, che già viene definito come uno degli episodi più discussi della stagione. Ma resta l’amaro interrogativo: siamo di fronte a un dibattito acceso o a un degrado del confronto pubblico, dove chi urla più forte ottiene il microfono?