Prima l’entusiasta, travolgente Roberto Benigni, tra battute a raffica su Musk, Giorgia Trump e parole di affetto per il presidente Mattarella, ma la mattatrice assoluta della serata cover (quasi a fare ombra addirittura al “moloch” Benigni) è Geppi Cucciari: brillante e ironica. Caustica, a tratti travolgente e con la battuta pronta.
Il ciclone Benigni, ma poi arriva Geppi
La serata cover, la più amata forse del festival, si apre con il premio Oscar. “Carlo – dice a Conti – hai chiamato tutti: dalla Clerici a Gerry Scotti da Mediaset. Tu sì che hai fatto il campo largo…”. E nel giorno dell’affondo di Mosca contro il capo dello Stato (si fa serio qui) manda un messaggio di sostegno a Mattarella: “Presidente, siamo sempre vicini alle sue parole, ci riconosciamo, non abbiamo mai sentito uscire da lei una parola che non fosse di verità e di pace. Siamo orgogliosi di essere rappresentati da lei, per la sua dignità e umanità”.
Subito dopo tocca a Geppi: “Quale persona, che ambisce di dare del tu all’ironia, vorrebbe salire su questo palco dopo Benigni. Grazie. Grazie, Graziella e grazie al Carlo”, è l’incipit.
Sanremo 2025, Cucciari grida forza Napoli (rai)
Sanremo 2025, quarta serata. Carlo Conti, Mahmood e Geppi Cucciari (rai)
Nel mirino subito il direttore artistico: “Complimenti di cuore, stai andando benissimo, ascolti più tu che i servizi segreti. Dì la verità: ti hanno chiamato perché era andato al Nove anche il segnale orario, gli altri non rispondevano al telefono”.
Urla ai brogli: “Il vincitore è Fausto Leali perché il festival è truccato! e comunque il codice decisivo per vincere è il codice iban”. Poi arrivano i voti degli italiani all’estero: “Devono essere vecchi. È in testa Claudio Villa”. Quest’anno, si chiede, “neanche una pubblicità occulta? Una scarpa anti infortunistica, un adesivo per dentiere? Così facciamo contento il Codacons che non se la prende solo con Fedez”.