Un dolore silenzioso e devastante ha colpito il mondo dello sport, lasciando attoniti colleghi, tifosi e addetti ai lavori. La notizia della morte di un bambino di appena sei anni, figlio di un noto campione delle due ruote, ha infranto il cuore di migliaia di persone, andando oltre il clamore mediatico per diventare lutto condiviso.
Nessuna vittoria, nessuna corsa, nessun podio può offrire conforto di fronte a una simile tragedia. La battaglia contro la malattia è durata un anno, scandita da terapie, attese e gesti d’amore. Ma alla fine, la speranza si è dovuta arrendere.
A perdere la vita è stato Luca Guintoli, figlio dell’ex campione del mondo Superbike Sylvain Guintoli. Aveva appena sei anni. La famiglia ha dato l’annuncio con un messaggio straziante pubblicato sui social: “È con il cuore più pesante che condividiamo la notizia della scomparsa di nostro figlio Luca, dopo un anno di lotta contro il cancro. La nostra famiglia è distrutta. Luca ha portato tanta gioia e amore nelle nostre vite. Conserveremo per sempre i ricordi che abbiamo di lui. Riposa in pace Luca”.
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Il figlio del campione sportivo morto a 6 anni per un cancro
Luca era nato nel 2019 e nel corso del 2023 gli era stato diagnosticato un tumore. A ottobre, suo padre aveva raccontato pubblicamente la battaglia del figlio, annunciando la decisione di prendersi una pausa dagli impegni professionali per rimanere vicino alla famiglia. L’intero ambiente motociclistico si era stretto intorno a lui, manifestando solidarietà con messaggi, iniziative e una partecipazione sincera. Tra gli episodi più toccanti, un post in cui Guintoli descriveva la felicità del piccolo nel vivere un giorno senza dolore, dopo settimane di chemio e un’operazione: “Il nostro Luca ha vissuto la sua giornata più bella da quando si è ammalato a luglio”.

In quel racconto commosso, Luca appariva finalmente sereno mentre si divertiva con la sua macchinina elettrica, battezzata “Sonic Mobile”, in onore del suo eroe preferito. Quel sorriso, scritto tra le righe di un padre, aveva emozionato chiunque lo leggesse. “Per la prima volta ha potuto andare a giocare fuori, guidare il suo buggy e avviare la nuova macchina con un grande sorriso… Ti amo fino alla luna e oltre, ometto”, aveva scritto Guintoli.
A testimoniarne il ricordo anche chi ha voluto omaggiare la sua forza. Lo scorso maggio, durante il Gran Premio di Silverstone, il pilota britannico di Moto2 Jake Dixon aveva portato sul casco un disegno realizzato da Luca, partecipando a un’iniziativa solidale dedicata ai bambini malati di cancro. Un gesto simbolico, che oggi torna alla mente con una forza ancora più intensa, perché dietro quei tratti colorati c’era una vita che ha lottato con coraggio.


Ora resta solo un vuoto che nessuna parola può riempire. Il ricordo di Luca però continuerà a vivere nel cuore di chi l’ha amato e anche di chi, pur non avendolo mai conosciuto, si è lasciato toccare dalla sua storia. Una storia fatta di sofferenza, sì, ma anche di affetto autentico e di sorrisi che nessuna malattia potrà mai cancellare.