Un lungo striscione giallorosso, i colori della Roma, e la scritta «Ciao Francesco» accolgono il feretro di Francesco.
Nella chiesa di Santa Maria Liberatrice sono in tanti a dare l’ultimo saluto al giovane travolto da una macchina guidata da una ragazza di poco più grande lanciata sulla Cristoforo Colombo la notte tra mercoledì e giovedì. I suoi amici della band Origami Smile, tantissimi studenti del liceo Socrate, i colleghi dei suoi genitori giornalisti del Corriere della Sera, e tanti politici.
Tra i primi ad arrivare il segretario del Pd, Enrico Letta, poi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, poi esponenti del governo, che poco prima avevano giurato al Quirinale, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, il ministro degli Esteri e vice premier
Antonio Tajani, e poco prima dell’inizio delle celebrazioni la premier Giorgia Meloni. «Figlio adorato, un fratello allegro, un ragazzo felice e buono a cui piacevano la musica e il canto», lo ha ricordato il parroco della chiesa di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, che poco prima aveva celebrato le esequie di una persona anziana, di 88 anni, settant’anni di vita in più. Allora la domanda: «Perché hai permesso questa morte tragica?», ha chiesto il sacerdote. E la risposta della religione: «In questo momento il cuore è turbato, ma fidiamoci della parola di Dio. Francesco è in paradiso»

L’ultimo saluto al giovane è sulle note di una sua canzone. L’hanno ricordato così gli amici della band Origami Smiles nella chiesa di Santa Maria Liberatrice di Testaccio alla fine dei funerali. Poco prima, la mamma Paola Di Caro, aveva chiesto ai tanti ragazzi presenti di fare di tutto «per essere felici se lo volete ricordare. Il tempo per essere felici non va sprecato». Quindi il feretro ha lasciato la chiesa passando davanti a uno striscione bianco retto dai ragazzi «per sempre con noi».