La puntata di martedì 10 giugno di “È sempre Cartabianca”, in onda su Rete 4 in prima serata, ha ribadito la centralità della trasmissione di Bianca Berlinguer nel dibattito pubblico italiano. In un periodo di grandi tensioni geopolitiche e scosse interne,
lo spazio offerto dal talk show si è rivelato ancora una volta cruciale per affrontare questioni che intrecciano cronaca, giustizia e coscienza civile. Dalla guerra in Medio Oriente ai casi irrisolti della giustizia italiana, il programma ha attraversato con lucidità e sensibilità temi di impatto profondo, non privi di controversie.
Uno dei momenti più densi ha riguardato lo scenario internazionale, in particolare lo scontro nel Mediterraneo tra la Freedom Flotilla Coalition e la marina israeliana. La nave Madleen, imbarcazione umanitaria con a bordo aiuti destinati alla popolazione di Gaza, è stata abbordata dalle forze israeliane. A bordo si trovavano volontari provenienti da tutto il mondo, tra cui la nota attivista svedese Greta Thunberg. L’intervento armato ha sollevato reazioni accese e riacceso il dibattito sulla libertà di intervento civile nei conflitti armati, mentre le immagini della Madleen bloccata hanno fatto il giro del mondo, diventando il simbolo di un confronto drammatico tra diritto umanitario e sicurezza militare.
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È sempre cartabianca, Mauro Corona furioso per il caso Garlasco
Ma non meno acceso è stato il blocco della trasmissione dedicato alla cronaca giudiziaria italiana, in particolare al caso di Garlasco. La vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi, risalente all’agosto 2007, è tornata prepotentemente al centro delle attenzioni mediatiche dopo la recente iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Una svolta che ha riaperto ferite, acceso nuovi interrogativi e diviso l’opinione pubblica, mentre Alberto Stasi, fidanzato di Chiara, resta in carcere con sentenza definitiva.

In questo contesto si è inserito lo sfogo accorato di Mauro Corona, scrittore e alpinista, ospite fisso del programma, che ha criticato duramente l’ossessione mediatica per il caso. “È un’indecenza di gossip, di programmi, di giornali… Io non voglio più parlare, soprattutto per rispetto di questa ragazza macellata”, ha dichiarato con tono veemente, rivolgendosi direttamente alla conduttrice. Corona ha accusato il sistema televisivo di aver trasformato il delitto in un format da palinsesto, dove nuovi personaggi “appaiono quotidianamente da un programma all’altro”, dando vita a una narrazione che rischia di perdere il senso di dignità della tragedia.


Una posizione che però si è scontrata con la stessa linea editoriale della puntata, la quale, subito dopo, ha dedicato un lungo approfondimento proprio al caso Garlasco. In studio sono intervenuti l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Stasi, e i giornalisti Valentina Petrini e Davide Loreti, che hanno analizzato gli ultimi sviluppi dell’inchiesta e discusso la portata delle nuove perizie, tra cui il Dna trovato sotto le unghie della vittima, ricollegabile a Sempio.
La puntata ha dunque rappresentato in pieno la tensione tra l’esigenza di informare e la consapevolezza del rischio di spettacolarizzazione. Una tensione che “È sempre Cartabianca” non elude, ma porta in scena con tutte le sue contraddizioni, lasciando al pubblico la libertà – e la responsabilità – di riflettere.