Il Veneto si sveglia con una certezza, ma la vera sorpresa si nasconde tra le pieghe dei numeri: dietro l’apparente trionfo annunciato,
qualcosa sta cambiando in profondità. L’aria è carica di attesa, le prime reazioni si rincorrono e nessuno vuole perdere nemmeno un dettaglio di ciò che sta realmente accadendo.
Gli exit poll sembrano non lasciare spazio a dubbi: Alberto Stefani, giovane volto del centrodestra, conquista con decisione la scena. Eppure, basta guardare meglio per accorgersi che il vero terremoto politico si gioca altrove, tra i protagonisti della coalizione.
Stefani, appena venticinquenne quando è diventato deputato, ha sempre puntato su temi sociali forti: dalla tutela degli anziani alla lotta contro la violenza su donne e minori, passando per il disagio giovanile. Il suo impegno lo ha reso una figura di riferimento, sostenuta da una vasta alleanza che include Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e Liga Veneta Repubblica. Ma proprio qui emerge il dettaglio che ribalta le prospettive.

Secondo le prime rilevazioni diffuse sui social, Fratelli d’Italia avrebbe superato la Lega nelle preferenze dei veneti, segnando una svolta clamorosa. I numeri parlano chiaro: il partito di Giorgia Meloni si attesterebbe tra il 24 e il 28%, mentre la Lega resterebbe tra il 22,5 e il 26,5%. Un sorpasso che nessuno avrebbe pronosticato con questa nettezza.
Il Veneto si conferma roccaforte del centrodestra, ma la leadership interna vacilla. Se sulla carta la vittoria è leghista, nella sostanza la regia sembra passare nelle mani di Fratelli d’Italia. Un cambio di passo che potrebbe avere conseguenze ben più ampie e rapide di quanto si immagini.

Il successo meloniano in Veneto rischia di diventare la leva per chiedere — e ottenere — poltrone pesanti anche in altre regioni strategiche, come la Lombardia. Gli equilibri tra gli alleati, già fragili, sono ora più che mai messi alla prova. Meloni, forte di questi numeri, potrebbe imporre senza ostacoli un suo candidato dove ancora il centrodestra sogna il colpaccio.
Le strategie si affinano, le telefonate si moltiplicano e i commenti, tra pubblico e privato, si fanno sempre più accesi. In un clima di attesa carico di aspettative, tutto lascia presagire che il vero scontro sia solo all’inizio. Il centrodestra si ritrova, forse per la prima volta, a fare i conti con una nuova protagonista assoluta: la Meloni e il suo partito.
Se fino a ieri la Lega dominava incontrastata in Veneto, oggi il vento sembra davvero cambiato. E il prossimo capitolo, tra ambizioni personali e giochi di potere, si preannuncia ancora più avvincente.