La scomparsa improvvisa di Paolo Sottocorona, storico meteorologo e volto amatissimo di La7, ha lasciato un vuoto profondo nel mondo della televisione italiana. A poche ore dalla diffusione della notizia, il dolore collettivo si è però trasformato in polemica, a causa di alcuni commenti sui social che hanno suscitato indignazione e rabbia.
Sottocorona, 77 anni, era considerato una presenza rassicurante per milioni di telespettatori, eppure la sua morte è stata strumentalizzata da chi ha voluto legarla, senza alcuna prova, ai vaccini contro il Covid.
Sui social, infatti, sono comparsi messaggi che hanno fatto rabbrividire per la loro crudeltà. In particolare, un post su X recitava: “Eccone un altro”, in riferimento al meteorologo appena scomparso. Un commento che ha scatenato la reazione furiosa di Enrico Mentana, direttore del Tg di La7 e amico di lunga data di Sottocorona, che non ha esitato a condividere il messaggio incriminato, condannando apertamente l’autore e il clima di odio che si diffonde sui social dopo ogni tragedia.
“Il gesto alla fine dell’ultima diretta”. Paolo Sottocorona, è successo prima della notizia della sua morte

Il giornalista ha taggato direttamente Elon Musk, proprietario della piattaforma X, scrivendo parole durissime: “Caro Elon Musk, sei davvero orgoglioso di avere sul tuo X simili avvoltoi spregevoli e gonfi di disumana ignoranza?”. Con questo attacco frontale, Mentana ha voluto sottolineare la responsabilità di chi gestisce gli spazi virtuali dove la disinformazione e il cinismo dilagano senza freni, trasformando il lutto in terreno fertile per le teorie più assurde.

“Vergogna, sciacalli, ignoranti!”, ha poi aggiunto Mentana, lasciando trasparire tutto il suo disgusto per le speculazioni sul vaccino. Il giornalista ha ricordato come ormai sia diventata un’abitudine aberrante quella di associare la morte di qualsiasi personaggio pubblico alla vaccinazione, ignorando il rispetto dovuto a chi non c’è più e al dolore delle famiglie.
Solo poche ore prima, lo stesso Mentana aveva reso omaggio a Sottocorona con un messaggio profondamente commovente. Accompagnando una vecchia fotografia, aveva scritto: “Così era Paolo Sottocorona quando lo conobbi quasi 40 anni fa in Rai”. Un ricordo che univa la stima professionale all’affetto personale, testimoniando il legame costruito in decenni di lavoro fianco a fianco.


Il direttore del Tg La7 aveva poi aggiunto parole che hanno commosso il pubblico: “Stamattina per la prima volta non lo rivedremo, subito prima delle 8, con le sue carte satellitari e poi le foto inviate dai telespettatori. Un abbraccio alla sua Dora e ai suoi cari”. Un messaggio di affetto, ma anche di appartenenza, che si è concluso con un gesto simbolico dal forte valore umano: “La sua scrivania qui al tg resterà sua”.
Quel posto, da cui per anni Sottocorona ha spiegato con calma e precisione il tempo agli italiani, resterà così vuoto ma intoccabile. Un modo per onorare la memoria di un professionista gentile, lontano dai clamori, che aveva fatto della sobrietà e della competenza la sua cifra distintiva. In un’epoca di rumore e polemiche, la sua assenza pesa ancora di più.